“Mariangela Sicilia sang Mimi with an adroitly controlled and flexibly coloured voice, bringing sweetness and variety to the love confession of the first act.”
Wirklich bewegend dagegen ist, wie sich Mariangela Sicilia in der Vivetta identifiziert, Federicos Jugendfreundin. Mit einem Sopran, der leuchtet wie die provenzalische Morgensonne, umwirbt sie ihn, fleht sanftmütig, barmt betörend – und wird doch schroff zurückgewiesen.” Frederik Hanssen
“Mariangela Sicilia sang Mimi with an adroitly controlled and flexibly coloured voice, bringing sweetness and variety to the love confession of the first act.”
Wirklich bewegend dagegen ist, wie sich Mariangela Sicilia in der Vivetta identifiziert, Federicos Jugendfreundin. Mit einem Sopran, der leuchtet wie die provenzalische Morgensonne, umwirbt sie ihn, fleht sanftmütig, barmt betörend – und wird doch schroff zurückgewiesen.” Frederik Hanssen
“l’Adina scatenata, fascinosa e musicalissima di Mariangela Sicilia…”
(...)sa cantare e anche molto bene: è una Mimì magnifica, che si concede perfino il lusso di dare un rilievo insolito, e d’ora in avanti indimenticabile, a certe frasi trascurate. Una per tutte: «Vorrei che eterno / durasse il verno!».
Il Teatro San Carlo di Napoli scopre una nuova Violetta. Debutta in questa parte difficilissima la giovane Mariangela Sicilia, e subito s’impone per autorevolezza scenica e vocale. Possiede indubbie doti di attrice, e una voce di soprano lirico-drammatico che dà al personaggio il giusto peso teatrale. La sua interpretazione va in crescendo, a mano a mano che Violetta abbandona la veste scintillante della cortigiana e, attraverso il sacrificio di rinunciare alla propria redenzione per amore di una sconosciuta, diventa donna, eroina e infine angelo che vola al cielo.(...) dal secondo atto, invece , la sua voce, assestata nel registro drammatico, si muove agevolmente tra parole scolpite con forza e canto melodico, sfumato nelle sonorità, sempre duttile, morbido ed espressivo.