Elena Caccamo è stata una Carmen di assoluto temperamento. La perfetta simbiosi con la protagonista si è mostrata soprattutto nella vitale voracità con cui ha affrontato le difficoltà musicali e drammatiche del ruolo, senza risparmiarsi lividi e lacrime. Brava!
Trionfa la bravissima Elena Caccamo che Carmen non la interpreta, la vive. È una protagonista molto carnale, bravissima nella recitazione, ironica, strafottente, travolgente e con un bel timbro da Falcon che sta meraviglia alla parte. Il pubblico applaude entusiasta.
"[...] refined eclecticism of the libretto [...] Positive notes also from the staging by Pintor himself, who made use of the same directing team with which he had overseen the production of Falcone two years ago in Trento. Gregorio Zurla's sets allow agile and kaleidoscopic scene changes, while Alberto Allegretti's costumes place the setting of the opera in the contemporary world. Fiammetta Baldiserri's lighting design is impressive.The audience present, very interested in the proposal, gave the production a polite success, with a few shy ovations to the opera's composer and librettist."
"[...] The collaboration between Franceschini and Pintor, with which Matthias Lošek bids farewell to the artistic direction of the Haydn Foundation, is a masterpiece of extreme topicality, which for 120 uninterrupted minutes captivates the spectator with absolutely original expressive solutions, and does not cease to shake him with questions close to contemporary sensibility: who then is Dorian Gray?"
Elena Caccamo è stata una Carmen di assoluto temperamento. La perfetta simbiosi con la protagonista si è mostrata soprattutto nella vitale voracità con cui ha affrontato le difficoltà musicali e drammatiche del ruolo, senza risparmiarsi lividi e lacrime. Brava!
Trionfa la bravissima Elena Caccamo che Carmen non la interpreta, la vive. È una protagonista molto carnale, bravissima nella recitazione, ironica, strafottente, travolgente e con un bel timbro da Falcon che sta meraviglia alla parte. Il pubblico applaude entusiasta.
Si rimane dunque conquistati dalla Driade di Barbara Massaro, tutta timidezza, pudore e innocenza: la sua linea di canto è così naturale, il suo timbro è così omogeneo, la sua pronuncia è così netta da far dimenticare che alla spalle vi sia un lavoro tecnico, un mezzo attraverso il quale giungere all’immediatezza finale.
Nei ruoli minori si sono ben disimpegnati Massimiliano Mandozzi (Don Prudenzio)...